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Analisi del carico interno nel calcio giovanile

Introduzione


di Simone Fugalli*

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Sport della palla (detto anche semplicemente CALCIO) praticato all’aperto, su un campo opportunamente delimitato, da due squadre di undici giocatori che tentano di far entrare nella porta avversaria un “pallone in cuoio con camera d’aria”, giocato esclusivamente con i piedi, obbedendo a regole ben precise e sotto il controllo di un arbitro assistito da due guardalinee (Grande Enciclopedia, Istituto Geografico De Agostani, Novara 1974).
Seppur la descrizione risalga a qualche decennio fa, lo Sport della palla o semplicemente il calcio a tutt’oggi non è molto cambiato; indubbiamente, dopo trentanni di studi e di ricerche, si possono apportare degli aggiornamenti, non solo sul mezzo ossia sul pallone, che al giorno d’oggi sono tutti gonfiati ad aria e ad elio, sia nei dilettanti che nei professionisti, ma anche, alla descrizione enciclopedica, bisogna aggiungere che tale sport si può definire sia come “di situazione” (Morino, Pittera, Vanek, Cratty) sia come “di invasione” (Saibene, Rossi,Cortili), intendendo con questi due concetti, sia la particolarità dell’utilizzo della palla che contraddistingue tutti i giochi sportivi, sia il fatto che il terreno di gioco è tutto completamente utilizzabile dai giocatori di entrambe le squadre, in ogni azione o fase di gioco.

Come annunciato poc’anzi, gli sport cosiddetti di squadra si possono anche classificare come giochi sportivi.
I giochi sportivi prevedono la competizione tra due squadre, secondo i seguenti criteri:
a) la componente ludica deve caratterizzarne concettualmente l’esecuzione;

b) lo svolgimento non è prefissato, anche se ipotizzato, con situazioni che mutano istante dopo istante, ma che sono riconducibili ad alcuni schemi fondamentali di movimento, individuale e collettivo;

c) vi è sempre un complesso di regole stabilite, basato sulla finalità del contendersi, attraverso il contatto anch’esso codificato nelle modalità e nelle parti del corpo coinvolte ( solo mani, solo piedi, mani e piedi, tutto il corpo, uso di attrezzi speciali per colpire, ecc.), un attrezzo (sempre una palla) di forma, dimensioni e peso particolare, in vista del raggiungimento di obiettivi parziali (punti da realizzare per vincere la competizione: canestri, goal, mete, punti, set, game, ecc.), cui consegue l’obiettivo finale di superare la squadra avversaria;

d) vi è anche il coinvolgimento contemporaneo di tutti i partecipanti al gioco, di una squadra e dell’altra (in veste rispettivamente di attaccanti o di difensori e viceversa), anche se con diverso ruolo all’interno della squadra e con apparente non partecipazione di alcuni (coinvolgimento più o meno diretto, a seconda della particolare fase tecnico-tattica e del particolare contesto ambientale);

e) si osserva l’assoluta predominanza di gesti aciclici, anche se frazioni di gioco possono prevedere una successione anche ordinata di movimenti ciclici (per esempio, nel gesto di correre);

f) si osserva anche la mancanza di vincoli ineludibili sia spaziali sia temporali, come avviene in molte specialità sportive (ginnastica agli attrezzi, canottaggio, getto del peso, lancio del giavellotto, ecc.), con la conseguenza di una relativa libertà di azione e di invenzione, nello spazio e per una durata non prefissata;

g) è sempre presente, però, una forma di condizionamento dell’espressione motoria individuale, dovuta alla consegna tattica e all’azione degli avversari, in grado di influenzare, direttamente (vicinanza e contatto fisico) oppure indirettamente (posizione particolare assunta nel campo di gioco), l’azione di un singolo giocatore;

h) è determinante la continua interrelazione tra giocatore, compagni di squadra, avversari, giudici di gara, attrezzo di gioco, superficie di gioco, spettatori, ecc.

Considerati sotto l’aspetto della motricità sportiva e della scienza dell’allenamento, una caratteristica principale dei giochi sportivi è la loro straordinaria complessità, che può essere riferita, come si ripete, sia alla variabilità delle situazioni e delle condizioni che è loro propria, come anche alle esigenze che se ne ricavano per quanto riguarda la regolazione dell’azione ed i presupposti della prestazione.
In questi sport la prestazione di gara non è il risultato di una semplice sommatoria, ma di una interazione che integra tra loro importanti presupposti della prestazione quali qualità della personalità, condizione fisica, coordinazione, tecnica e tattica.
                                                       

*Corso in Scienza e Tecnica dello Sport
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