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Analisi del carico interno nel calcio giovanile

Tipi di fatica nel calcio


di Simone Fugalli*

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Per la natura stessa di questo gruppo di attività, che comprende gli sport di squadra, non solo il calcio ma anche la pallavolo, pallamano, pallacanestro, rugby, dove la caratteristica fisiologica fondamentale è data dall’alternanza di fasi di gioco ad impegno metabolico di tipo prevalentemente anaerobico (le fasi più intense) con momenti in cui prevale un impegno metabolico di tipo aerobico (tutte le fasi giocate a ritmo blando e le pause), la fatica, quando si presenta riconosce diverse possibili cause. In particolare, da un punto di vista organico, si possono identificare due aspetti fondamentali di questa particolare forma di resistenza alla fatica acuta:

- un aspetto più propriamente metabolico, legato alla capacità dei diversi sistemi di assicurare una veloce e continua resintesi della fosfocreatina, un adeguato smaltimento del lattato prodotto, nonché un continuo rifornimento energetico per tutta la durata della prestazione;

- un aspetto più propriamente neuromuscolare, riconducibile ai fenomeni di fatica riguardanti la trasmissione dell’impulso nervoso e la capacità della fibra muscolare di rispondere allo stimolo (es. squilibrio intercompartimentale per disidratazione in eventi agonistici di durata prolungata, particolarmente se svolti in condizioni climatiche avverse).

I punti in cui la fatica può essere localizzata sono più numerosi di quanto ci si aspetterebbe. Ad esempio, che una riduzione della prestazione possa verificarsi per esaurimento funzionale del motoneurone piuttosto che per deficit muscolare è ampiamente provato da esperienze di Wuerker ed al. (1965) e da Olson e Swett (1971).
Si possono individuare varie possibili sedi della fatica:

- Nel motoneurone centrale
Nel caso di fatica del motoneurone centrale si verifica una caduta di forza, mentre resta normale la risposta alle stimolazioni elettriche neuromuscolari. All’analisi EMG (ElettroMioGrafia) si vede che alla caduta di forza corrisponde una compromissione delle capacità di mantenere il reclutamento e/o la frequenza delle unità motorie.

- Nel motoneurone periferico
Nel caso di fatica del motoneurone periferico si verifica la caduta di forza sia dopo sforzi volontari protratti che dopo stimolazioni elettriche.

- Nelle sinapsi
La sede della fatica può essere localizzata nelle sinapsi tra un neurone sensitivo ed uno motorio.

- Nei muscoli
Essa dipende dalla compromissione dell’accoppiamento eccitamento – contrazione.

Non deve essere ignorata l’importanza degli eventi biochimici che si verificano a valle dei processi biofisici della membrana muscolare e che riguardano essenzialmente:
- la riduzione di creatina disponibile;
- la diminuzione di pH legata particolarmente al ciclo di utilizzazione dei carboidrati.
                                                       

*Corso in Scienza e Tecnica dello Sport
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