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Valutazione del carico interno su Berretti,

Allievi Regionali, Allievi Provinciali e Giovanissimi

(seconda parte)

di Simone Fugalli*

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Il mercoledì rappresenta per la Berretti e per gli Allievi Regionali la verifica calcistica, ossia lo svolgimento della partita, la messa in prova della tecnica e tattica imposta dall’allenatore; è evidente che il coinvolgimento psicofisico è inferiore rispetto a quello precedente. Invece, il martedì per gli Allievi Provinciali e per i Giovanissimi rappresenta il giorno dei chiarimenti tecnici e tattici dedicando prioritariamente maggiore attenzione alle capacità coordinative non solo del singolo ma dell’intera squadra, manifestando un maggiore interesse psichico piuttosto che un movimento fisico, il quale è più preponderante il giorno seguente coordinato dal preparatore atletico.

Il venerdì, visto che è l’ultimo giorno per tutte le squadre prima della partita domenicale, è dedicato in piccola parte all’effettuazione di brevi scatti e cambi di direzione per poi rivolgere la maggior parte dell’attenzione alle palle inattive, alle situazioni di gioco, ai tiri in porta e calci di rigore; questo breve allenamento, peraltro anche rilassante, permette agli atleti di rinvigorirsi e trarre energia per l’appuntamento domenicale; quanto detto è osservabile anche nel grafico sopra illustrato dove si nota un carico interno generale abbastanza basso.

Prendendo come schema di riferimento il modello basato sulle RPE presentato e spiegato già in precedenza, si effettuano i calcoli per la determinazione degli “indici di monotonia” e della “fatica acuta”, i quali vengono illustrati nella tabella appresso :



I valori che emergono dall’impegno profuso di queste squadre, per ritornare al discorso iniziale, sono dati solo fini a se stessi, ossia la rilevazione del carico interno su tutti gli atleti può essere molto significativa per comprendere se la seduta d’allenamento è stata dura o leggera, però, nella fattispecie, non si conosce se vi è una certa correlazione con la frequenza cardiaca, anche perché, la stessa frequenza non cresce o diminuisce in simbiosi col medesimo carico interno avvertito, ma, come vedremo con gli Juniores Nazionali, essa varia a seconda del tipo d’allenamento affrontato.

Inoltre, c’è anche da sottolineare che, nell’arco del periodo considerato, non si conosce, vista la non esecuzione di Test valutativi, l’effettivo miglioramento o peggioramento di questi 82 atleti osservati manifestando ancorché maggiori esitazioni nel concedere giudizi sulle loro performance atletiche.

Queste perplessità ci hanno costretto ad analizzare in maniera scrupolosa la combinazione di più valori, sia del carico interno percepito che della frequenza cardiaca reale prendendo come atleti di riferimento i già citati Juniores Nazionali.
                                                       
*Corso in Scienza e Tecnica dello Sport
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