Indietro
Il calcio moderno ha
assunto livelli prestativi così alti che pensare a delle migliorie tattiche
da questo punto di vista risulta essere quasi impossibile.
Con l'avvento del pressing e della cura della preparazione atletica,
gli spazi a disposizione dei giocatori si sono sempre più ridotti obbligando
l'atleta a liberarsi del pallone nel più breve tempo possibile; questo
ha portato l'evoluzione delle caratteristiche fisiche, atletiche e comportamentali
dei calciatori. Ma questa evoluzione fisico-tattica non pregiudica quello
che è l'obiettivo di ogni squadra che si rispetti, ovvero fare goal
all'avversario. Come si è allora evoluto il modo di giocare? Il gioco
si sviluppa sempre più attraverso trame di gioco espresse da una squadra
racchiusa in poche decine di metri, chi si trova a difendere raddoppia
o triplica spesso le marcature sul possessore di palla, la difesa in
possesso di palla si alza fino alla linea mediana di centrocampo lasciando
qualche sbadato attaccante in fuorigioco. Tutto questo a favore di un
gioco che si articola su passaggi sempre più veloci e frequenti.
In questo scenario di 22 giocatori racchiusi in un fazzoletto di campo,
la triangolazione risulta essere l'arma in più capace di aprire spazi
per eventuali inserimenti che diano sfogo alle capacità offensive di
un team.
La triangolazione
prevede: 1) ottime proprietà di palleggio; 2) movimento senza palla;
e permette di: 3) avere più soluzioni a disposizione e determinare imprevedibilità;
4) creare varchi tramite incroci e sovrapposizioni.
Ma cosa rende la
triangolazione un elemento tattico così importante? Come ben sa chi
frequenta i campi di gioco, il calcio è uno sport di situazione, in cui
le fasi di attacco e di difesa si susseguono vertiginosamente e chi
riesce ad essere più efficace quando è in possesso palla di solito ha
la meglio sull'avversario.
Di norma ogni giocatore appartenente alla
squadra con possesso di palla viene marcato od intercettato da un avversario
(se tutti restassero fermi il passaggio ad un compagno diventerebbe
impossibile) e l'avanzamento della palla avviene su linee diagonali
al campo che possono scaturire da una fitta trama di passaggi o da cambi
di fronte repentini (di solito le triangolazioni in profondità si fanno
per chiedere il gioco di sponda o per lanciare a rete il centravanti).
È per questo che smarcarsi nello spazio risulta essere fondamentale. Così facendo si creeranno varchi per il medesimo giocatore o per i compagni, visto
che proprio con il nostro movimento tenderemo a scombinare lo scacchiere
e la disposizione dell'avversario.
Ogni movimento del singolo giocatore
deve essere articolato con i movimenti dei compagni, altrimenti si correrebbe
il rischio di ostruire ancora di più il gioco (è qui che l'allenatore
durante la settimana deve stabilire assieme a suoi giocatori i movimenti
da eseguire; ciò significa che tutto va programmato, anche l'aspetto
più insignificante).
Chi è in possesso palla ha un vantaggio non indifferente
sull'avversario: prima di tutto non rischia mai di subire goal (il vecchio
e saggio Liedolhm diceva: "fino a che abbiamo noi la palla l'avversario
non farà mai goal"), in secondo luogo chi ha la palla è sempre in vantaggio
su chi difende. A parità di velocità esecutiva, il possessore avrà quei
due decimi di secondo dati dalla somma del tempo impiegato per analizzare
la situazione di gioco e il tempo di esecuzione della giocata difensiva
che ogni difendente deve applicare. In poche parole, se le scelte del
possessore saranno varie ed eseguite con discreta rapidità, il difensore
potrà fermarlo solamente con un fallo tattico se non vuole essere inevitabilmente
saltato.
Nella triangolazione il movimento senza palla permette al compagno
di chi ha il possesso della sfera di trovarsi momentaneamente senza
marcatura e, di conseguenza, con la possibilità di giocare il pallone
o con un altro compagno, che avrà fatto a sua volta un smarcamento, o
con il compagno da cui aveva ricevuto palla e che avrà applicato, in questo
modo, una delle nozioni base del calcio che personalmente definisco
spumeggiante: il cosiddetto "dai e vai".
Ora vi propongo alcune esercitazioni
da eseguire in allenamento per rendere la triangolazione un aspetto
naturale del nostro stare in campo:
A) Lavoro a tre giocatori disposti
a triangolo. Da fermo colpisco i palloni che arrivano dalla diagonale
e li calcio verso la diagonale davanti a me di destro all'andata e di
sinistro al ritorno e viceversa. Variante: a coppie in movimento far
passare la palla all'interno degli spazi.
B) Due squadre: i componenti
dell'una con il pallone, quelli dell'altra senza. Ogni qual volta chi
ha la palla incontri chi è senza deve appoggiare il pallone e chiedere
il triangolo. Variante: chi è senza pallone gioca da fermo.
C) Vi è
una fila indiana di giocatori con palla, alla loro destra vi saranno
tre o più compagni statici che chiuderanno i triangoli nella corsa di
chi avanza con il pallone Variante: alternare i compagni statici a destra
e a sinistra.
D) Disposizione a cerchio. I giocatori con la palla si
muovono all'esterno della circonferenza e chiedono il triangolo ai compagni
statici all'interno. Variante: anche chi è all'interno si muove in senso
opposto a chi è all'esterno.
E) La treccia. Il giocatore in possesso
di palla la passerà sempre al compagno da cui non l'ha ricevuta; seguirà
il pallone andando a girare attorno a chi riceverà palla. Parte con
la palla il giocatore al centro. Variante: con le mani o in drop kick.
F) Due giocatori, uno di fronte all'altro.Il possessore di palla scarica
il pallone che verrà rilanciato 10 metri più avanti rasoterra per essere
ripreso e poi riportato. Variante: il lancio viene fatto sopra la testa
del possessore di palla.
G) Avanzare in coppia scambiandosi la palla:
al fischio chi è in possesso palla la scarica al compagno, gli gira
attorno e va a ricevere palla nella posizione di partenza. Variante:
aumentare il numero di giri attorno al compagno o girare attorno all'indietro.
H) In coppia: uno avanza, l'altro indietreggia scambiandosi il pallone.
Quando i due si trovano a circa 15 metri dalla porta colui che si trova
con fronte alla porta fa un movimento laterale, riceve palla e la scaglia
in rete. Variante: due giocatori fronte alla rete che si incrociano
al momento del tiro.
I) Disporre in un quadrato di trenta metri di lato
degli ostacolini sparsi all'interno. Si lavora a coppie. Chi ha la palla
chiede la triangolazione al compagno quando farà passare sotto all'ostacolo
la sfera; chi è senza palla chiuderà il triangolo ridando la palla all'esterno
dell'ostacolo. Variante: chi passa la palla sotto all'ostacolo lo scavalca
e va dalla parte opposta al compagno a riceverla nuovamente per ricontinuare.
L) In coppia uno di fronte all'altro. Tra i due giocatori vi è un paletto
che fungerà da avversario. A turno uno resta statico mentre l'altro
si muoverà a destra e a sinistra per smarcarsi e ridare la palla di
sponda al compagno che la giocherà dall'altra parte. Variante: il compagno
che dovrà smarcarsi lo farà a suo piacimento, sia come tempi che come
direzioni (così facendo il giocatore statico saprà adattarsi anche in
situazioni imprevedibili).
M) Disporre una fila di paletti a tre metri
di distanza l'uno dall'altro. Si lavora a coppie. In avanzamento far
passare la palla in diagonale tra gli spazi e poi riprenderla nello
spazio successivo e così via. Variante: aumentare la distanza tra i
due giocatori.
Home page
|