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La comunicazione sportiva:
come essere credibili

Dott.sa Elena Negretti*

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    Viviamo in un'epoca nella quale vi è una tale moltiplicazione e sovrapposizione tra i segni comunicativi che il valore dato ad una cosa o ad una situazione in un determinato istante magari non ha più senso l'istante dopo.
Per comunicare bene bisogna sapere a chi si comunica, l'obiettivo principale della comunicazione e cosa si comunica.

1. A CHI SI COMUNICA
Nel grafico** sotto riportato vengono sintetizzati i principali destinatari della comunicazione di una società sportiva:




2. L'OBIETTIVO DELLA COMUNICAZIONE
Una volta stabilito qual è il target della nostra comunicazione è importante effettuare un'attenta definizione delle finalità, ossia degli obiettivi da raggiungere, che variano in base alle diverse circostanze.
Eccone alcuni esempi:
  • aumentare la conoscenza della società in particolari tipologie di pubblico o in specifiche aree geografiche;
  • attirare nuovi clienti (spettatori o praticanti);
  • stimolare le vendite di biglietti/oggetti/servizi ed abbonamenti;
  • migliorare l'immagine societaria o di un atleta;
  • esaltare la passione per una squadra od atleta;
  • facilitare l'uso di servizi complementari ed ausiliari;
  • correggere opinioni erronee od esprimere la propria opinione su fatti rilevanti.

È importante che una società non sottovaluti l'importanza della comunicazione interna, cioè quella rivolta ai dipendenti (sportivi e non) per la diffusione dell'immagine aziendale auspicata.
In una società di servizi è la capacità dei lavoratori a fare la differenza ed è per questo che è necessario avvalersi, all'interno dell'azienda, di una "squadra affiatata" e di un personale che sia partecipe totalmente alle finalità dell'organizzazione; a tal fine è bene motivare il personale con una mission (missione aziendale) stimolante e conforme all'immagine del particolare prodotto-servizio di un'azienda sportiva. In effetti, l'elemento chiave per garantire ad una società sportiva un vantaggio competitivo permanete (in termini di comunicazione ma non solo) è quello di avvalersi di un personale qualificato e motivato, partendo dalla consapevolezza che il contesto è sottoposto in continuazione a cambiamenti sempre più rapidi e che di conseguenza richiede sforzi comunicativi maggiori per stare al passo con esso, sforzi ottenibili solo tramite una perfetta organizzazione interna e coesione tra i vari reparti.

Gli sforzi di una società devono essere incentrati sulla costruzione di una comunicazione interna snella ed efficiente e su un gioco di squadra che sappia fondarsi su alcuni concetti chiave quali:

  • ricerca di nuove iniziative comunicative provenienti da tutti i reparti;
  • ricerca di nuove informazioni e suggerimenti sui possibili miglioramenti nella comunicazione dell'azienda;
  • scambi di idee e suggerimenti tra i vari reparti aziendali, alla ricerca di nuovi spazi di convivenza ed opportunità di collaborazione;
  • stimolo alla diffusione interna di informazioni, strumenti ed occasioni per comunicare gli orientamenti, decisioni e responsabilità individuali più utili per facilitare questo lavoro di squadra;
  • ogni reparto fornisce comunque un apporto unico ed insostituibile.

Può essere utile intraprendere alcune iniziative che aiutino a migliorare la comunicazione interna. Tra queste citiamo:

  • convention, seminari ed incontri: il loro fine è quello di promuovere il progetto strategico dell'impresa e la nuova mentalità
  • chiarendo il contributo richiesto ad ogni reparto e sottolineando l'importanza del continuo dialogo tra le diverse parti;
  • incentivare un sistema di informazioni interne, derivanti direttamente dai dipendenti;
  • creazione di un house organ, cioè un giornalino aziendale con la possibilità di far partecipare anche i dipendenti;
  • diffusione continua di vari reports sulla vita, eventi ed obiettivi dell'azienda;
  • organizzazione di eventi e meeting aziendali.

3. IL CONTENUTO DELLA COMUNICAZIONE
Dopo aver definito gli obiettivi che si vogliono raggiungere e i destinatari interni ed esterni che si vogliono colpire, non resta che stabilire il contenuto del messaggio che si vuole trasmettere.

Un aspetto fondamentale, alla base di ogni attività di comunicazione in ambito sportivo, è certamente il risultato agonistico che genera la maggiore attenzione del pubblico. Il risultato sportivo, però, è un aspetto su cui l'operatore di marketing non può incidere direttamente; l'unica cosa che può fare è quella di amplificare e poi consolidare gli effetti delle vittorie sul campo. È quindi indispensabile considerare che qualunque attività di marketing, in particolare la comunicazione, deve essere sostenuta da una certa consistenza dei risultati senza i quali nessun intervento può essere efficace.

Tre sono i livelli di comunicazione e dunque tre sono i contenuti che la comunicazione sportiva può avere:
1) comunicazione sportiva;
2) comunicazione istituzionale;
3) comunicazione sociale.


La comunicazione sportiva è rivolta sostanzialmente alla squadra ed allo staff tecnico ed avviene attraverso la diffusione di comunicati stampa e i contatti diretti.
La comunicazione istituzionale si riferisce sostanzialmente all'assetto istituzionale societario ed avviene attraverso la diffusione di comunicati stampa e i contatti diretti per la promozione di iniziative commerciali, l'organizzazione di eventi a carattere extrasportivo, ecc.
La comunicazione sociale si riferisce al coinvolgimento della società sportiva in iniziative di solidarietà all'interno della comunità sociale attraverso:

  • contatti con associazioni di volontariato presenti sul territorio e supporto a livello di comunicazione di manifestazioni a scopo benefico;
  • coinvolgimento degli atleti in attività di solidarietà;
  • donazione di materiale sportivo ad associazioni/fondazioni;
  • aiuti economici.


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* Dott.sa Elena Negretti: esperta in management delle organizzazioni sportive, collaboratore marketing per il CONI Como e per diverse realtà locali e regionali in Lombardia (circoli tennistici, società sportive, federazioni)

** Fonte: Cherubini S., "Il marketing sportivo", Franco Angeli, Milano, 2000

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