Quattro coppe del Mondo, quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi e vari altri svariati trofei in giro per il globo: la Nazionale di calcio femminile statunitense è senza alcun dubbio la più vincente di tutti i tempi. Eppure ci sono voluti sei lunghi anni con tanto di causa in tribunale per dimostrare il grande valore della squadra femminile nazionale che, nel 2016, capitanata da cinque rappresentanti Alex Morgan, Megan Rapinoe, Becky Sauerbrunn, Hope Solo e Carli Lloyd presentò una denuncia alla Commissione per le pari opportunità di lavoro per la disuguaglianza nella retribuzione e nel trattamento.
E finalmente è stato raggiunto un accordo che definire storico potrebbe pure sembrare riduttivo, tra l’USWNT e l'USSF, ovvero la United States Women National Team e la United States Soccer Federation con un importo che sarà distribuito secondo le modalità proposte dalle giocatrici, approvato dal tribunale distrettuale.
L'intesa prevede lo stanziamento di 24 milioni di dollari da suddividere in 22 milioni che verranno elargiti alle calciatrici come risarcimento per le discriminazioni avvenute nel corso degli anni, mentre i restanti 2 milioni faranno parte di un fondo a beneficio delle giocatrici stesse per il loro percorso a fine carriera e per tutto ciò che concerne le attività che svolgeranno nell'ambito dello sviluppo dello sport al femminile.
Secondo i termini dell’accordo, inoltre, la US Soccer Federation si è impegnata a fornire una parità di retribuzione per gli uomini e per le donne in tutte le amichevoli e i tornei, compresa la Coppa del Mondo.
La soddisfazione è enorme per Megan Rapinoe, la calciatrice Usa più rappresentativa: “Questa è una grande vittoria, perché non verranno corretti solo i torti del passato, ma verrà garantito un futuro migliore alla prossima generazione che potrà davvero sognare qualcosa di grandioso. Siamo davvero nel mezzo di un’incredibile svolta nello sport femminile”.
Si è espressa anche la famosissima attaccante Alex Morgan che ha ricordato che il lavoro non è finito: “È un momento di orgoglio per tutti noi. Il nostro calcio ha accettato di pareggiare i premi in denaro, ma noi ora chiediamo di farlo anche alla FIFA. Questo è il prossimo obiettivo”.
Per dare l'esatta percezione di quanto sia legittima la richiesta, forniamo alcuni numeri: per le 32 squadre ai Mondiali maschili del 2018 la FIFA ha assegnato 400 milioni di dollari di premi in denaro e 38 milioni alla squadra campione, la Francia. Allo stesso tempo la FIFA ha assegnato 30 milioni di dollari per le 24 squadre ai Mondiali femminili del 2019, di cui 4 milioni agli Stati Uniti che si sono aggiudicate la Coppa del Mondo battendo l'Olanda in finale.
E noi in Italia che obiettivi ci siamo preposti per il futuro del calcio femminile? Ne abbiamo parlato con Veronica Boquete, centrocampista della Fiorentina Women, che in carriera ha giocato in tre diversi continenti, ha vinto due titoli nazionali in due campionati diversi (Svezia e Germania) e una Champions League con il Francoforte. Ha militato in svariate squadre negli Stati Uniti dove ha avuto modo di conoscere le calciatrici che hanno dato il via a questa battaglia salariale: “Questo è un evento che cambierà il futuro. Solo loro potevano farcela, è un gruppo forte rappresentato da personaggi influenti a livello mediatico e per come ho vissuto il calcio lì, non avevo dubbi che prima o poi la giustizia avrebbe avuto la meglio.
Questa è una vittoria che avrà un forte traino anche nelle altre nazionali e si apriranno tante porte per tutte noi. E' vero che il team statunitense ha sfruttato la forza dei successi e quindi il potere mediatico che si è creato attorno a loro, ma di quel gruppo fanno parte persone intelligenti con un'immagine che trasmette tanti valori alle giovani generazioni. La guerra è stata giusta e indispensabile e le protagoniste perfette per l'occasione.
Prosegue Boquete: adesso tocca a noi, e intendo a tutta l'Europa del calcio femminile. In Italia dopo l'exploit della Nazionale al Mondiale del 2019 ora arriverà l'impulso del professionismo. Fare un buon percorso all'Europeo sarà fondamentale per avere più forza mediatica. Purtroppo qui in Italia non c'è la stessa storia calcistica al femminile che si portano dietro le ragazze statunitensi, non c'è purtroppo nemmeno la mentalità che si percepisce negli Usa, ecco perché sarà importante progettare un cammino che, per gradi, volga a cambiare il futuro anche qui”.
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