Sarà un Milan ancora più americano. La società d’investimenti statunitense RedBird, guidata dall’ex partner di Goldman Sachs Gerry Cardinale, è infatti pronta all’ingresso come socio di controllo nel Milan.
Secondo indiscrezioni, anticipate da IlSole24Ore.com, nelle ultime ore RedBird avrebbe fatto ulteriori passi avanti nella sua offerta e avrebbe quasi trovato un accordo con l’azionista di maggioranza Elliott sulla base di una valutazione di 1,3 miliardi che potrebbe oscillare verso l’alto negli anni successivi (fino a 1,8 miliardi) grazie a una serie di meccanismi.
Ormai a un passo dal match cruciale per il campionato, Sassuolo-Milan, dove la famiglia Singer, fondatrice della società d’investimento newyorkese, potrebbe essere sulle tribune al gran completo (con la presenza anche di Paul Singer oltre che del figlio), sembra avvicinarsi anche il cambio di proprietà della società rossonera. Al lavoro sono gli advisor coinvolti: cioè Jp Morgan e Bofa Merrill Lynch.
Quasi definita anche la tipologia dell’operazione. RedBird dovrebbe mettere sul piatto almeno 600 milioni di equity. Elliott dovrebbe restare in qualità di investitore con una quota. Quindi potrebbe trattarsi di una partnership. Ma resta da capire la struttura finanziaria: Elliott potrebbe partecipare anche con un cospicuo finanziamento ripagabile in 5 anni con interessi e concesso al veicolo tramite il quale RedBird andrà al controllo del Milan. Se tutto andrà secondo le attese, la cessione potrebbe concretizzarsi a inizio settimana prossima, tranne che non insorga un intoppo con RedBird proprio collegato alla struttura finanziaria dell’operazione allo studio.
Al contrario, sembra ormai ai margini l’altro concorrente fino ad oggi in gara per il club rossonero, cioè il gruppo del Golfo Persico Investcorp. La trattativa con il fondo del Bahrain è ormai sospesa. Nei colloqui, su un’offerta che stimava il club per 1,180miliardi di euro, non si sarebbe trovata la definitiva intesa tra le parti a causa del mancato accordo su alcuni meccanismi, in particolare su una possibile clausola di “earn-out”.
L’esclusiva con il fondo di investimenti del Bahrain era terminata a fine aprile, quando RedBird ha iniziato le sue valutazioni e la due diligence. Fondata nel 2014 dall’ex partner di Goldman Sachs, Gerry Cardinale, RedBird oggi gestisce 6miliardi di dollari di asset nei suoi principali settori verticali di sport, Tlc, servizi finanziari e consumer. L’obiettivo è quello di arrivare velocemente a 11 miliardi di gestione.
RedBird Capital ha già un legame molto importante con il mondo dello sport e del calcio: in particolare come socio di minoranza, in modo indiretto, del Liverpool, top club della Premier League. Un anno fa il fondo è infatti diventato azionista del Fenway Sports Group, piattaforma globale di sport, marketing, media, che controlla i Reds e ha una partecipazione anche dei Boston Red Sox di baseball.
L’operazione ha visto RedBird entrare con una quota del 10%, con Fenway Sports Group valutato 7,35 miliardi di dollari (dunque, con un investimento di 735 milioni di dollari). RedBird è diventato in questo modo il terzo partner più importante di Fenway Sports Group. RedBird è inoltre azionista di maggioranza del Tolosa, nel campionato francese, e di minoranza del Malaga in Spagna.
Sembra, invece, vicina a una conclusione l’avventura, almeno da socio di controllo, di Elliott nel Milan: il gruppo della famiglia Singer possiede il pacchetto di maggioranza del club (con una minoranza del 4,5% del gruppo londinese Blue Skye) dall’estate del 2018, quando ha preso il posto dell’ex azionista cinese Yonghong Li. Quest’ultimo era finito in default per il mancato pagamento di una rata di circa 32 milioni su un finanziamento complessivo di circa 300 milioni. Elliott aveva escusso il pegno sulle azioni delle holding lussemburghesi di controllo del Milan, sostituendone gli amministratori.
Yonghong Li era diventato a sua volta proprietario del Milan nell’aprile del 2017 subentrando al proprietario storico dell’epopea calcistica rossonera, Silvio Berlusconi con la Fininvest, mettendo sul piatto complessivi 740 milioni di enterprise value. Sono passati 5 anni e ora il club è pronto a passare di mano per 1,3 miliardi.
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