Gli impianti sportivi di proprietà comunale rientrano nel patrimonio indisponibile del Comune, così come prevede l'articolo 826 del Codice Civile. Essi, infatti, sono destinati al soddisfacimento dell'interesse che la collettività, nel suo insieme, rivolge allo svolgimento delle attività sportive che si effettuano nei medesimi.

Le linee guida per l’effettuazione di una corretta gestione degli impianti sportivi prevedono che, oltre al raggiungimento dell’interesse pubblico (elemento che comprende fini sociali, culturali, educazionali e ricreativi), si debba ricercare anche il conseguimento di un risultato apprezzabile e positivo sotto il profilo economico e finanziario. Infatti si può sostenere che ormai, accanto ai principi di correttezza e trasparenza degli enti pubblici, si affiancano con pieno vigore quelli di efficienza e efficacia, con riferimento al rapporto tra costi e risultati.

Molto spesso, nella gestione di un impianto sportivo, si instaura un accordo, un negozio, tra il soggetto privato interessato e la Pubblica Amministrazione, e quest’ultima esterna i propri poteri e le proprie capacità negoziali attraverso una fondamentale categoria di provvedimenti e atti: la concessione.

Infatti, in base a studi di settore e ad analisi di natura economica svolte da esperti, si ritiene che l’assunzione di una gestione diretta da parte del Comune sia sconsigliabile anche nel caso di impianti di ridotte dimensioni ed in comuni con popolazione non numerosa.

E’ opportuno sottolineare che si tende a considerare oggetto di concessione quei particolari beni o servizi che in assenza di detto provvedimento sarebbero esclusi dalla attività dei privati: questo è esattamente il caso degli impianti sportivi di proprietà comunale.

Da molto tempo si è affermata la figura concettuale della concessione-contratto come contraddistinta da due momenti distinti: il provvedimento amministrativo, con natura pubblica, e un atto negoziale di natura privatistica (contratto). Il provvedimento presenta i contenuti dispositivi degli interessi pubblici con riguardo al bene ovvero all’attività, mentre al contratto è demandata la disciplina degli aspetti di natura patrimoniale, e costituisce l’aspetto esecutivo e di attuazione del provvedimento.

Caratteri comuni a tutte le concessioni
I contratti di concessione variano, e sensibilmente, a seconda dei diversi casi in esame. Tuttavia vi sono comunque dei tratti e caratteristiche comuni a tutte le concessioni:

- la scelta del contraente: sempre l’Amministrazione, nel suo interesse e in quello della collettività, deve effettuare una corretta e trasparente valutazione delle qualità e delle caratteristiche di coloro che intendono partecipare all’ottenimento della concessione, fermo restando che i parametri di valutazione e selezione possono variare a seconda dell’ambito e della materia oggetto del provvedimento;

- potere di controllo: nel rispetto del perseguimento del pubblico interesse, l’Amministrazione sarà titolare di un potere di controllo sull’operato del concessionario.

Nel prossimo articolo si parlerà di Enti locali e modelli di gestione degli impianti sportivi