Indietro
L’organizzazione dei Giochi si basa su una partnership tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO o, secondo l’acronimo inglese, IOC) e il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici (OCOG – Organising Committee of the Olympic Games). I Giochi sono di proprietà esclusiva del CIO e il CIO è l’autorità ultima su ogni questione ad essi relativa.
Da un punto di vista finanziario, il Comitato Olimpico Internazionale riveste, quindi, un duplice ruolo: da un lato, esso partecipa direttamente al finanziamento dei Giochi; dall’altro, invece, in qualità di “supervisore” dell’organizzazione di questi, si preoccupa che l’evento non richieda eccessive risorse da parte della città ospitante. Di seguito verranno esaminati entrambi questi aspetti.
La crescente partecipazione, l’interesse globale e i sempre più sostanziosi proventi di sponsor e diritti televisivi hanno reso le olimpiadi l’evento pubblico – culturale più visibile e spettacolare della società moderna. C’è una fortissima pressione sulle città organizzatrici a fare dei loro giochi «i migliori di sempre» (per usare le parole del tradizionale discorso del presidente del CIO nella cerimonia di chiusura dei giochi).
Il Comitato Olimpico Internazionale, d’altra parte, è molto attento alle problematiche relative al sempre crescente fabbisogno finanziario per l’organizzazione dell’evento.
A tal proposito, il Presidente del CIO ha creato la Commissione di Studio dei Giochi Olimpici (la Commissione) per analizzare la dimensione corrente e la portata dei giochi (sia estivi che invernali), e per proporre soluzioni che aiutino a gestire il formato, la complessità ed il costo dell’organizzazione delle future edizioni dei giochi olimpici.
La decisione del presidente del CIO ha l’obiettivo di bilanciare il desiderio di mantenere il posizionamento dei Giochi come il più importante evento sportivo nel mondo, con la necessità di tenere sotto ragionevole controllo i costi associati agli stessi. In particolare, la Commissione mira a far sì che le città ospitanti non incorrano in spese maggiori di quelle che sarebbero necessarie per un’adeguata organizzazione dei giochi.
Allo stesso tempo, la Commissione si preoccupa che le soluzioni da essa proposte non sminuiscano l’universale attrattività dei giochi e non pregiudichino le condizioni che permettono agli atleti di raggiungere i migliori risultati sportivi, il tutto volto al miglior godimento della celebrazione delle olimpiadi.
In seguito alla sessione del CIO del novembre 2002, svoltasi a Città del Messico, è stata elaborata una nuova definizione del ruolo dello stesso, in sostituzione di quella prevista dallo Statuto Olimpico. Mentre la nozione di sviluppo sostenibile era precedentemente limitata solo a considerazioni di carattere ambientale, ora è stato introdotto anche il concetto di eredità olimpica:
“(The IOC) takes measures to promote a positive legacy from the Olympic Games to the host city and the host country, including a reasonable control of the size and cost of the Olympic Games, and encourages the Organizing Committees of the Olympic Games (OCOGs), public authorities in the host country and the persons or organizations belonging to the Olympic Movement to act accordingly.”
Questo fondamentale cambiamento nella filosofia sottolinea l’obiettivo della Commissione: non solo la perpetuazione del successo dei Giochi nel terzo millennio, ma anche il mantenimento della capacità da parte del CIO di fornire un significativo supporto finanziario al Movimento Olimpico.
Come un’organizzazione responsabile, il CIO vuole anche assicurare che le città ospitanti e i rispettivi residenti possano godere di una positiva eredità olimpica, sia in termini di impianti e infrastrutture che di perizia ed esperienza. Ciò può essere ottenuto solo attraverso sia un’attenta definizione degli standard a cui devono rispondere i giochi olimpici, che uno stabile controllo della continua inflazione delle aspettative, che è stata una costante delle recenti edizioni olimpiche.
Segue la seconda parte dell'articolo.
Leggi gli articoli precedenti
|