Lo sport non è un’isola, interagisce con molti contesti della nostra vita, diventa un’attività tipicamente interstiziale. Sembra quindi utile disegnarne una mappa variegata che, evidenziando i vari interlocutori con cui entra in contatto, reinterpreti molti aspetti del vivere umano, anche se questi si ammantano di scientificità propria e di orgogliosa autonomia.
Il primo elemento che esalta il senso interstiziale dello sport è evidente nella ricerca: essa ha come oggetto lo sviluppo delle potenzialità fisiche e psichiche, da condurre all’interno della norma. Possono a volte sussistere zone d’ombra nell’elasticità delle regole, ma la ricerca ha proprio lo scopo di ottenere il meglio nelle condizioni più sicure. La ricerca può avere come oggetto anche altri ambiti, dall’analisi del mercato all’individuazione di nuove piste di finanziamento: sono argomenti che tratteremo nel corso di questo studio e che richiedono un approccio severo ma anche creativo.
Un altro campo in cui l’aspetto interstiziale dello sport si manifesta in maniera intensa è quello dell’educazione.
Lo sport allena benissimo, ad esempio, le persone chiamate un giorno a operare nel campo del management aziendale. Sviluppa infatti un corretto senso dell’agonismo, una capacità di divertimento anche nella sofferenza e nello sforzo faticoso, una giusta autostima.
Altro ambito è quello della comunicazione che si rivolge al contesto economico, politico e sociale con cui lo sport viene a contatto. Assumono importanza gli spazi gestiti dalla sponsorizzazione, il rinnovo dei media, il senso dello spettacolo.
È importante anche il mondo sociale con cui lo sport entra in contatto. Oggi il gruppo e la comunità non sono più le piste esclusive della socializzazione. Milioni di persone entrano in rapporto tra di loro attraverso vie diversissime: la televisione, la radio, i giornali, il telefono, Internet, il turismo, la musica, lo spettacolo. E anche lo sport.
Il rapporto tra sport e turismo sembra perfino ovvio, perché appartengono entrambi al grande settore del tempo libero, ma le loro interazioni sono molto più strette di questa semplice affinità di base.
Una parte del turismo infatti è alimentata da vacanze a base di sport. Le previsioni sul turismo risentono certamente anche delle prospettive di sviluppo del movimento sportivo. L’Organizzazione Mondiale per il Turismo (OMT) prevede che entro il 2010 il numero di viaggi turistici raggiungerà i 937 milioni (nel 1997 erano 613 milioni) .
Il turismo è la seconda industria del mondo, dopo l’agricoltura, in termini di occupazione: nel 1996 assorbiva il 10,2% dell’occupazione mondiale. Come nello sport, anche il lavoro delle agenzie di viaggi si basa più sulle emozioni che sulle conoscenze.
Per ultima ricordiamo L’impresa. Lo sport assume sempre più una grande rilevanza economica.
Altri articoli
|