Gli attori, i personaggi, il pubblico e gli scenari
L’esistenza di un pubblico e di uno scenario fa sì che gli atleti svolgano sempre la funzione di attori. Il loro comportamento, quindi, non è determinato solo dal raggiungimento del risultato sportivo, ma dal loro rapporto con il pubblico; non solo dallo svolgimento del gioco, ma anche da quello della rappresentazione.
Tanto più che il pubblico non è solo quello presente nel luogo della recita, ma anche quello televisivo e, indirettamente, quello che legge le cronache dalla stampa specializzata. Dal favore e dalla simpatia del pubblico, oltre che dai risultati, derivano il successo, la valutazione di mercato e l’andamento della carriera stessa di un atleta .
Attore e personaggio tendono spesso a coincidere: ognuno recita sempre sé stesso e il ruolo assegnato tende a essere fisso. I costumi della rappresentazione sono il più possibile funzionali al raggiungimento del risultato: basti pensare agli studi per ridurre di pochi grammi l’abbigliamento dei ciclisti nelle gare a cronometro o in quelle su pista.
Ma i costumi scelti servono anche al riconoscimento da parte del pubblico, degli avversari e dei compagni di squadra e naturalmente, da alcuni anni, alla rapida identificazione dell’immagine pubblicitaria di cui in molti sport gli atleti sono portatori.
Nello sport i meccanismi di identificazione che legano il pubblico al divo o alla squadra sono molto evidenti. Gli sport di squadra favoriscono questi effetti, con la tendenza a rappresentare gruppi di appartenenza degli spettatori: le squadre insomma appartengono a una città, a un’intera nazione negli incontri internazionali, agli stessi gruppi di cui fa parte lo spettatore.
In questo modo il meccanismo di identificazione tra spettatore e attore e la creazione del campione e del suo mito scattano con una certa facilità: tanto più quanto le qualità espresse dal campione sono superiori alla media e ne fanno un modello difficilmente raggiungibile.
Il pubblico è parte integrante dello spettacolo. Vi partecipa con la coscienza di poter influenzare il risultato1.In molti sport ciò accade attraverso il tifo organizzato per la propria squadra o per il proprio campione, l’ostilità nei confronti dell’avversario.
Si potrebbe dire che mentre la comunicazione dagli attori agli spettatori avviene solo attraverso i gesti, la comunicazione in senso inverso avviene soprattutto attraverso i suoni, che formano un po’ la colonna sonora della rappresentazione.
Il pubblico stesso è cosciente di fare spettacolo: il comportamento di gruppi organizzati e alcuni degli stessi atti di violenza che purtroppo avvengono negli stadi e negli altri luoghi di manifestazioni sportive, hanno spesso il sapore di una rappresentazione, sono anch’essi determinati dalla coscienza di svolgersi davanti a un pubblico.
Con le riprese televisive, registrate e in diretta, la quantità e le caratteristiche del pubblico si sono notevolmente modificate. È ben diverso assistere a un avvenimento sportivo in mezzo a migliaia di persone, manifestare gioia o disapprovazione in mezzo a una folla, o saltare e innervosirsi sulla poltrona di casa propria. Ed è anche diverso seguire lo spettacolo mentre l’avvenimento si svolge o seguirlo quando ormai il risultato è già determinato e l’evento già risolto.
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*Laureato in Economia Aziendale, collabora con alcuni siti internet, giornali locali e agenzie di stampa realizzando approfondimenti su temi di attualità sportivo/economica.
NOTE
1) Non sono pochi i casi in cui una tifoseria riesce a farsi affibbiare la fama di giocatore in più per la propria squadra. Basti pensare a quando si dice di un gruppo di tifosi che equivalgono al dodicesimo uomo (nel calcio) o al sesto uomo (nella pallacanestro) in campo.
Ci sono inoltre impianti, come ad esempio lo stadio di Wembley a Londra, recentemente demolito per essere ristrutturato, o il palazzetto di Salonicco, conosciuti per la loro inviolabilità. Le squadre che nella storia sono riuscite a vincere in campi simili hanno scritto una pagina memorabile della loro storia sportiva.
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