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Storia e curiosità della America's Cup

1851-1870: l'imprevedibile sorpresa

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    L'affascinante storia della America's Cup ebbe inizio nell'ormai lontano 1851, quando l'Inghilterra, padrona incontrastata dei mari nonchè vera e propria potenza commerciale e militare dell'epoca, decise di festeggiare la prima esposizione universale di Londra organizzando una regata intorno all'isola di Wight.
Artefice e promotore di questa iniziativa fu un membro della Casa Reale, Alberto, consorte della Regina Vittoria, il quale decise di rendere partecipi dell'avvenimento anche gli ormai indipendenti Stati americani. Per l'occasione venne messo in palio un trofeo realizzato dal gioielliere personale della Regina, Garrard, il quale creò una particolare brocca tutta in argento, alta circa 81 cm. per un peso complessivo di Kg. 3,8 e dal valore di 100 ghinee (da qui il nome di "Coppa delle Cento Ghinee").

La sfida venne lanciata ufficialmente dal commodoro del Royal Yacht Squadron, il Duca di Wilton, al New York Yachting Club. Per non sfigurare al cospetto di Sua Maestà la Regina, gli statunitensi, capeggiati da John Cox Stevens, incaricarono George Steers, considerato all'epoca l'armatore più valido ed innovativo presente sul territorio americano, di realizzare una goletta in grado di competere con le veloci e collaudate imbarcazioni della madrepatria.
Il 3 Maggio 1851 prese il via, così, l'avventura di "America", questo il nome, in realtà non proprio originale, assegnato alla barca che doveva rappresentare gli Stati Uniti d'America nell'impegnativa competizione velica. E proprio di avventura si trattò, visto che per raggiungere le coste inglesi "America" dovette compiere 21 giorni di navigazione per arrivare inizialmente nel porto francese di Le Havre, dove venne rimessa in sesto dopo i danni (non gravi) subiti durante la traversata, e poi attraversare La Manica ed approdare finalmente in terra inglese.

Venerdì 22 Agosto 1851, alle ore 10 del mattino, un colpo di cannone sancì l'inizio dell'attesa regata. Il Regolamento non troppo chiaro permise ad "America" di recuperare lo svantaggio iniziale causato da problemi sorti nella fase di levata dell'àncora. Era previsto, infatti, che le imbarcazioni partissero dal posto di fonda, quindi dal punto in cui avevano deciso di ancorarsi.
In ritardo, dunque, sul gruppo di partecipanti (oltre all'imbarcazione americana erano iscritte altre 14 barche inglesi), l'equipaggio statunitense, composto da 17 marinai capitanati da Dick Brown, dovette recuperare il tempo perduto.
Sfruttando una pecca nel Regolamento di regata, come accennato in precedenza, lo scafo statunitense decise di passare all'interno, anziché all'esterno, come dato per scontato dagli inglesi, del battello-faro, la cui presenza, in realtà, serviva semplicemente a segnalare i bassi fondali presenti lungo la costa. Questo astuto escamotage (sul Regolamento non c'era nulla di scritto a questo proposito) permise alla goletta a stelle e strisce di raggiungere e superare la "Gipsy Queen" che guidava la regata fin dall'inizio. Dopo aver percorso circa 60 miglia marine, "America" tagliò il traguardo alle ore 20,37 davanti ad "Aurora", un cutter di 47 tonnellate, e soprattutto ad un'Inghilterra incredula, a tal punto che in alcuni giornali inglesi del giorno successivo campeggiava il titolo: "L'Inghilterra ha perso il predominio dei mari".
Dopo questo eccezionale successo, Stevens tornò negli Stati Uniti da trionfatore, portando con sé il prestigioso trofeo ma non l'imbarcazione che permise tutto ciò, venduta ai forti rivali inglesi.

L'8 Luglio 1857 il New York Yachting Club ricevette in dono da John Cox Stevens la Coppa delle Cento Ghinee, accompagnata però dal celeberrimo "Deed of Gift", quell'atto di donazione che rappresenterà la base delle future e più attuali sfide. In particolare, questo atto presentava la clausola per cui lo Yachting Club detentore del trofeo era obbligato a metterlo in palio in una perenne disputa agonistica tra Nazioni che intendevano lanciare la sfida, schierando imbarcazioni a vela di stazza non inferiore alle 30 né superiore alle 300 tonnellate. D'ora in avanti la manifestazione prenderà il nome di Coppa America (America's Cup) proprio in onore della barca che per prima si aggiudicò il trofeo.

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