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Storia e curiosità della America's Cup

1870-1885: il sogno americano continua

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    Nel 1870, dopo ben 19 anni, l'inglese James Ashbury sfida ufficialmente il New York Yachting Club.
Dopo aver attraversato l'Oceano, il "Cambria", questo il nome dell'imbarcazione inglese, giunge in terra americana dove lo attendono diciotto scafi statunitensi pronti a conquistare e mantenere il trofeo nella propria Nazione. Anche in questa occasione gli inglesi devono arrendersi alla supremazia americana, in particolare a "Magic", una goletta di 25 metri a deriva mobile timonata da Andrei Comstock e fatta costruire da Franklin Osgood; l'8 Agosto 1870, l'imbarcazione taglierà il virtuale traguardo dopo circa 4 ore di navigazione nelle acque di Long Island, percorrendo 35 miglia in totale. Il "Cambria" arrivò ottavo in tempo reale, ma si classificò solamente al decimo posto nella graduatoria definitiva ottenuta con il tempo ponderato.
Fino al 1930, infatti, la vittoria verrà attribuita all'imbarcazione con il miglior tempo ponderato, ottenuto dal tempo effettivo moltiplicato per un determinato coefficiente stabilito a priori in base alla grandezza della stessa imbarcazione.

Ma Ashbury non si arrende, e non solo vara la "Livonia" ma riesce anche ad ottenere alcune importanti modifiche del Regolamento, a maggior tutela dello sfidante.
Con Bennet, il nuovo Commodoro del New York Yachting Club, stabilisce che sfidante e defender si affronteranno uno contro uno al meglio delle sette gare, con la possibilità per il detentore del trofeo di scegliere, su una rosa predefinita, l'imbarcazione che di volta in volta "incrocerà" le vele con lo sfidante.
Così, il 2 Settembre 1871 il New York Yachting Club comunica le imbarcazioni prescelte per la nuova sfida fissata il 16 Ottobre: "Columbia", "Palmer", "Sappho" e "Dauntless".
Il "Columbia" porta subito in vantaggio gli Stati Uniti che nella seconda regata si troveranno al centro di una diatriba con l'equipaggio inglese. Il "Livonia", infatti, riesce a recuperare una brutta partenza e a passare in testa con un buon margine di vantaggio sul "Columbia". Giunto alla boa di Sandy Hook, l'equipaggio inglese decide di strambare lasciando, come tradizione britannica imponeva, la boa a dritta. Con questa manovra il "Livonia" verrà superato dal "Columbia" che nel frattempo aveva virato lasciando la boa a sinistra. A nulla valsero le proteste inglesi che pretendevano la ripetizione della gara, in quanto prima della partenza Osgood, timoniere del "Columbia", chiese lumi riguardo le modalità di aggiramento delle boe, e la direzione di gara lasciò assoluta libertà di decisione.

Ma i festeggiamenti in onore della seconda vittoria durarono troppo a lungo, così nella terza regata gli americani furono costretti a schierare un gruppo di marinai dilettanti che venne sconfitto facilmente dall'esperto equipaggio del "Livonia".
Sul 2 a 1 gli americani non scherzarono più, e nelle due successive regate "Sappho" strapazzò letteralmente l'imbarcazione inglese, con distacchi di 30 e 25 minuti. Il New York Yachting Club conservava la Coppa e molto tempo passerà, prima di rivedere l'Inghilterra in azione.

Nel 1876 sarà la volta del Canada, in particolare del Royal Canadian Yacht Club di Toronto, nella persona di Alexander Cuthbert. Ma la debolezza dei canadesi, poco inclini alla navigazione sul mare (esperti, invece, dei grandi laghi nordamericani), emerge subito con estrema chiarezza, e "Countess of Dufferin", battente bandiera canadese, viene nettamente battuta dal defender americano "Madeleine".
Nel frattempo alcune regole vengono riviste e corrette. Si stabilisce che i futuri confronti avverranno mediante una serie di regate tra un solo defender ed un solo challenger, ed un conto alla rovescia sancirà l'inizio della gara.
Alexander Cuthbert si mette immediatamente al lavoro con il Bay of Quinte Yachting Club per varare il cutter "Atlanta". In Novembre, la sfida contro l'americana "Mischief" si rileverà un fallimento e l'imbarcazione canadese farà un mesto ritorno in patria.

La debolezza degli ultimi avversari costringerà l'allora "patron" dell'America's Cup, George Schuyler, a rivedere il "Deed of Gift" per impedire il verificarsi di sfide poco significative per lo spettacolo, lanciate da improvvisati armatori con scarso budget a disposizione.
Si stabilisce che:

  • 1) l'imbarcazione sfidante deve essere costruita nel Paese d'origine, deve avere una stazza compresa tra le 30 e le 300 tonnellate, deve raggiungere il campo di regata con i propri mezzi;
  • 2) la sede dello Yachting Club sfidante deve essere sul mare;
  • 3) in caso di vittoria, la Coppa resta al Club vincitore e non all'armatore;
  • 4) almeno sei mesi prima della data fissata per la regata deve essere presentata ufficialmente la sfida, e la gara avrà inizio il mese successivo.

Con queste nuove regole, altre Nazioni solcheranno i mari per lanciare nuove ed avvincenti sfide al dominio statunitense.

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