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Nel 1870, dopo ben 19
anni, l'inglese James Ashbury sfida ufficialmente il New York Yachting
Club.
Dopo aver attraversato l'Oceano, il "Cambria", questo il nome
dell'imbarcazione inglese, giunge in terra americana dove lo attendono
diciotto scafi statunitensi pronti a conquistare e mantenere il trofeo
nella propria Nazione. Anche in questa occasione gli inglesi devono
arrendersi alla supremazia americana, in particolare a "Magic", una
goletta di 25 metri a deriva mobile timonata da Andrei Comstock e fatta
costruire da Franklin Osgood; l'8 Agosto 1870, l'imbarcazione
taglierà il virtuale traguardo dopo circa 4 ore di navigazione nelle
acque di Long Island, percorrendo 35 miglia in totale. Il "Cambria"
arrivò ottavo in tempo reale, ma si classificò solamente al decimo posto
nella graduatoria definitiva ottenuta con il tempo ponderato.
Fino al 1930, infatti, la vittoria verrà attribuita
all'imbarcazione con il miglior tempo ponderato, ottenuto dal
tempo effettivo moltiplicato per un determinato coefficiente stabilito
a priori in base alla grandezza della stessa imbarcazione.
Ma Ashbury non si arrende, e non solo vara la "Livonia"
ma riesce anche ad ottenere alcune importanti modifiche del Regolamento,
a maggior tutela dello sfidante.
Con Bennet, il nuovo Commodoro del New York Yachting
Club, stabilisce che sfidante e defender si affronteranno uno contro
uno al meglio delle sette gare, con la possibilità per il detentore
del trofeo di scegliere, su una rosa predefinita, l'imbarcazione che
di volta in volta "incrocerà" le vele con lo sfidante.
Così, il 2 Settembre 1871 il New York Yachting
Club comunica le imbarcazioni prescelte per la nuova sfida fissata il
16 Ottobre: "Columbia", "Palmer", "Sappho" e "Dauntless".
Il "Columbia" porta subito in vantaggio gli Stati Uniti che nella seconda regata si
troveranno al centro di una diatriba con l'equipaggio inglese. Il "Livonia",
infatti, riesce a recuperare una brutta partenza e a passare in testa
con un buon margine di vantaggio sul "Columbia". Giunto alla boa di
Sandy Hook, l'equipaggio inglese decide di strambare lasciando, come
tradizione britannica imponeva, la boa a dritta. Con questa manovra
il "Livonia" verrà superato dal "Columbia" che nel frattempo aveva virato
lasciando la boa a sinistra. A nulla valsero le proteste inglesi che
pretendevano la ripetizione della gara, in quanto prima della partenza
Osgood, timoniere del "Columbia", chiese lumi riguardo le modalità di
aggiramento delle boe, e la direzione di gara lasciò assoluta libertà
di decisione.
Ma i festeggiamenti in onore della seconda vittoria
durarono troppo a lungo, così nella terza regata gli americani furono
costretti a schierare un gruppo di marinai dilettanti che venne sconfitto
facilmente dall'esperto equipaggio del "Livonia".
Sul 2 a 1 gli americani non scherzarono più, e nelle
due successive regate "Sappho" strapazzò letteralmente l'imbarcazione
inglese, con distacchi di 30 e 25 minuti. Il New York Yachting Club
conservava la Coppa e molto tempo passerà, prima di rivedere l'Inghilterra
in azione.
Nel 1876 sarà la volta del Canada, in
particolare del Royal Canadian Yacht Club di Toronto, nella persona
di Alexander Cuthbert. Ma la debolezza dei canadesi, poco inclini alla
navigazione sul mare (esperti, invece, dei grandi laghi nordamericani),
emerge subito con estrema chiarezza, e "Countess of Dufferin", battente
bandiera canadese, viene nettamente battuta dal defender americano "Madeleine".
Nel frattempo alcune regole vengono riviste e corrette.
Si stabilisce che i futuri confronti avverranno mediante una serie di
regate tra un solo defender ed un solo challenger, ed un conto alla
rovescia sancirà l'inizio della gara.
Alexander Cuthbert si mette immediatamente al lavoro
con il Bay of Quinte Yachting Club per varare il cutter "Atlanta".
In Novembre, la sfida contro l'americana "Mischief" si rileverà un fallimento
e l'imbarcazione canadese farà un mesto ritorno in patria.
La debolezza degli ultimi avversari costringerà l'allora
"patron" dell'America's Cup, George Schuyler, a rivedere il "Deed of
Gift" per impedire il verificarsi di sfide poco significative per lo
spettacolo, lanciate da improvvisati armatori con scarso budget a disposizione.
Si stabilisce che:
- 1) l'imbarcazione sfidante deve essere costruita nel
Paese d'origine, deve avere una stazza compresa tra le 30 e le 300 tonnellate,
deve raggiungere il campo di regata con i propri mezzi;
- 2) la sede dello Yachting Club sfidante deve essere
sul mare;
- 3) in caso di vittoria, la Coppa resta al Club vincitore
e non all'armatore;
- 4) almeno sei mesi prima della data fissata per la
regata deve essere presentata ufficialmente la sfida, e la gara avrà
inizio il mese successivo.
Con queste nuove regole, altre Nazioni solcheranno
i mari per lanciare nuove ed avvincenti sfide al dominio statunitense.
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