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L'evoluzione degli impatti infrastrutturali
delle Olimpiadi invernali (terza parte)


dott.ssa Sara Bassani

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Seconda fase, 1936 - 1960: il manifestarsi di domande infrastrutturali
La seconda fase è caratterizzata da notevoli incrementi nel numero di Paesi e di atleti partecipanti. In conseguenza di ciò, alcune delle località ospiti durante questo periodo sono state di dimensioni sostanzialmente maggiori e sono state in grado di sviluppare apposite infrastrutture.

A volte i nuovi bisogni infrastrutturali sono stati conseguenza dell'aumentata dimensione delle località ospiti. Per esempio, i centri urbani di maggiori dimensioni si trovavano spesso ad una certa distanza dai luoghi delle competizioni e di conseguenza comportavano il trasferimento di atleti e spettatori a distanze considerevoli.
Ciò ha richiesto investimenti in infrastrutture di trasporto, quali nuove strade, ponti e skilift.

Comunque, in questa fase troviamo anche due località ospiti con una popolazione relativamente contenuta (Cortina d'Ampezzo e Sqaw Valley). Tali piccole dimensioni hanno limitato gli investimenti in infrastrutture ad hoc per le stesse ragioni di insostenibilità finanziaria e gestionale nel lungo termine emerse nella prima fase, ma con la pressione delle maggiori attese create dagli eventi ospitati dalle località più grandi.

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