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La domanda tra pratica sportiva e spettacolo
Questa è in poche parole la segmentazione, ma come per molte categorie merceologiche, l'elemento che fa da ago della bilancia è il prezzo, qui non facilmente individuabile ma, in ogni caso, scomponibile nelle seguenti varianti:
1. Prezzo d'accesso all'impianto;
2. Affitto/acquisto attrezzatura;
3. Costi di trasporto;
4. Costo opportunità del tempo libero.
Se volessimo calcolare algebricamente la domanda, potremmo dire che è data dal prodotto dei praticanti per la frequenza di svolgimento dell'attività (D=PxF). Considerata l'elasticità della domanda rispetto al reddito, emerge come un aumento del costo totale implica una riduzione della domanda di moltissime attività sportive, a cominciare dal numero di partecipanti, e come, al diminuire del costo marginale, aumenta il tasso di fruizione.
Tra i segmenti di cultura ed età più bassi l'elemento influenzante la domanda attiene di più allo spirito di emulazione dei propri idoli, che incarnano l'immagine che tanti di noi vorrebbero avere e che inoltre permettono lo sviluppo di tutto l'indotto, come l'industria dei media e dello sportwear, che sempre di più fa affidamento sul testimonial e che quindi diventa collante tra domanda di sport di base e sport spettacolo.
Dall'altro lato c'è lo sport spettacolo che ha diverse implicazioni rispetto a quello base. A tal riguardo entrano in gioco attori spesso appena collegati con l'attività vera e propria, come media e sponsor.
All'interno dello sport spettacolo, fondamentale è la divisione tra spettatori presenti, quindi vicini all'evento, e spettatori distanti i quali vogliono stare vicino alle proprie preferenze sportive, che, a loro volta, saranno distinti in appassionati dello sport e tifosi.
I semplici appassionati sono coloro che devono essere attratti dall'organizzazione sportiva per ampliare il proprio bacino d'utenza attraverso l'aumento della propria appetibilità spettacolare. Ovviamente questo richiede investimenti e mezzi finanziari per i quali si attingerà ad istituti di credito ed a soggetti interessati ad utilizzare lo sport come vetrina per il proprio marchio, con i quali si deve tentare di instaurare un rapporto solido e continuativo: gli sponsor.
Il lato dei tifosi è considerato, diversamente dall'altro, un terreno che non ha bisogno di essere fidelizzato, ma che muove la domanda ponendosi esso stesso come veicolatore dell'immagine dell'evento e che per questo motivo deve essere adeguatamente gestito, soprattutto nel calcio. Qui media e sponsor non hanno bisogno di una grande ricerca delle esigenze dei consumatori, per i quali è fondamentale curare un semplice merchandising e una offerta basata sui grandi segmenti come la zona geografica (in alcuni sport il campanilismo domina le scene).
Un altro tipo di segmentazione è possibile derivarlo da una classificazione degli sport in quattro macroaree definite in base al grado di visibilità, ognuna delle quali avrà una domanda di riferimento. Infatti spesso è questo il criterio di scelta da parte di sponsors, stockholders e stakeholders per l'avvicinamento al mondo sportivo.
E' possibile a tal proposito costruire una matrice le cui variabili sono:
la diffusione della pratica sportiva (elitaria o di massa) e la capacità di generazione di flussi finanziari (alta o bassa), variabili che permettono di evidenziare la possibile
strategicità di alcuni tipi di investimento.
Lo sport di specializzazione è connotato da una pratica elitaria, anche se è in grado di generare flussi finanziari interstiziali di notevole entità, come per esempio la Formula 1, dove i praticanti sono solo gli appartenenti alle diverse scuderie, mentre gli interessi intorno al mondo dei motori movimenta centinaia di miliardi di lire.
Lo sport di localismo è tutto ciò che riguarda pratiche inseribili tra gli sport di nicchia, che presuppongono una certa tradizione e che non hanno una grande visibilità, proprio perché l'interesse è focalizzato solo in alcuni periodi dell'anno (come il Palio di Siena) o in determinate zone geografiche come avviene per l'hockey su ghiaccio.
Il mondo amatoriale ospita le attività dilettantistiche, dove i praticanti sono tantissimi ma senza velleità di risultato ed il ruolo fondamentale è giocato dal volontariato.
Infine ci sono gli sport ad alta intensità di business, ossia quelli che riempiono i palinsesti televisivi, la cui pratica è diffusa e generano flussi finanziari per se e per altri settori dello sport e dell'economia.
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